domenica 21 febbraio 2016

Solitudine

Tante volte sono rimasto seduto ai margini del mondo, mentre senza alcun pensiero i miei occhi osservavano le persone là sotto, muoversi frenetiche, impazzite come formiche.
Non c'erano persone attorno a me, solo il silenzio e il suono del vento che scuoteva dolcemente l'erba del prato. Ero un bambino perduto in un labirinto di sogni. Ero stato voluto, desiderato con tanto amore eppure poi abbanddonato da quegli stessi adulti che dissero di volermi proteggere.
Ho camminato in mezzo a voi da piccolo uomo cercando di farmi forza, creando paradisi artificiali nel mio subconscio per superare lo sconforto, le sconfitte, le tante delusioni. Ricordo i miei primi passi tra di voi, fatti con timore e sospetto, cercando di emergere da un mondo agitato, che non voleva conoscermi, ne amarmi. E quel senso di privazione, di vuoto cominciò a scavare dentro il mio Io: stavo dando tanto per ottenere nulla da chi voleva tutto, ma non la cosa più preziosa. Quanto amore c'è nel suono del vento tra l'erba e quanto disordine là sotto, tra di voi.
Ho preferito chiudermi in me stesso, esiliarmi per scelta nel mio paradiso artificiale senza alcuna compagnia. Non volevo più lottare per emergere ed ho smesso di cercare il conforto di un abbraccio, le parole di un amico.
La solitudine non è altro che la consapevolezza di un mondo malato, che ti fa accovacciare tra le fredde lenzuola di un letto.
La solitudine è sapere che il mondo va avanti anche senza di te.
La solitudine è un bambino solo dentro il cuore di un adulto.

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